Palazzo Madama, Roma. (Fonte)
Palazzo Madama a Roma
Il 14 dicembre 1588, Papa Sisto V conferì la “berretta cardinalizia “a Francesco Maria Del Monte (1). Ferdinando de’ Medici, che sostenne la decisione del Papa per concedere la dignità cardinalizia a Francesco Maria Del Monte, mise a disposizione del Cardinale Del Monte palazzo Madama per la sua residenza romana provvedendo anche alle suppellettili e alle relative necessità economiche.
Nell’ottobre del 1589, terminati i restauri necessari, il Cardinale Del Monte ritornò definitivamente a Roma e stabilì la sua residenza a Palazzo Madama, assumendo il posto di Ferdinando de’ Medici e ne divenne così il suo alter ego a Roma.
Palazzo Madama misurava 87 x 58 metri, con vari locali sia pubblici sia privati, con un salone per la musica e un atelier dove giovani pittori potevano esercitarsi o eseguire le copie.
Il compito precipuo di concorrere all’attuazione della politica medicea specie in delicatissimi incarichi (quali, ad es.: i conclavi degli anni 1590-1592; l’assoluzione di Enrico IV nel 1595; il compromesso nel conflitto ferrarese del 1598; le controversie tra Venezia e la Santa Sede 1603-1606) rese necessaria una particolare organizzazione del servizio diplomatico e il suo scopo fu anzitutto quello di raccogliere e distribuire le informazioni secondo le esigenze della tradizione medicea. A Palazzo Madama venne quindi organizzato un unico centro di raccolta delle informazioni, una istituzione che preannunciava <Times>, <Reuter>, e <Intelligence Service>.
(1) Zygmunt Wazbinski, IL CARDINALE FRANCESCO MARIA DEL MONTE (1549 – 1626), LEO S.OLSCHKI EDITORE, FIRENZE 1994.
Considerati gli alti e delicati uffici politici e diplomatici del Cardinale Del Monte nonché i suoi molteplici interessi, Palazzo Madama divenne un luogo polifunzionale, strategico e di alto livello, sede di collezioni di pittura, scultura e di oggetti d’arte (come quella di bicchieri di cristallo), luogo di esposizione delle opere di giovani artisti di ogni estrazione sociale desiderosi di mostrare solo il proprio talento. Un luogo “aperto”, come si suol dire, dove anche giovani artisti e quelli poco noti, potevano liberamente esercitarsi, esporre il proprio ingegno e la propria abilità e confrontarsi con quelli già noti o famosi.
Palazzo Madama era molto frequentato anche da politici, diplomatici, poeti, matematici, artisti, musicisti scienziati e pittori che ricevevano ospitalità e attenzione. Tra questi spiccano Caravaggio, Galileo Galilei, Guidobaldo Del Monte, fratello maggiore di Francesco Maria, e Palazzo Madama divenne pertanto un cenacolo culturale-artistico, un ambiente interdisciplinare, luogo di contaminazione tra culture e discipline, spesso sorgente di innovazione.
Guidobaldo Del Monte, noto matematico e marchese di Mombaroccio (PU), nel 1589 raccomandò Galileo Galilei al fratello Cardinale perché ottenesse la cattedra di matematica a Pisa e in seguito, sempre per intercessione del fratello, il Cardinale Del Monte intervenne perché a Galileo Galilei fosse assegnata la cattedra di matematica a Padova nel 1592.
Il Cardinale Francesco Maria Del Monte fu tra i primi prelati che scoprì l’originalità e la forza del pensiero galileiano.
Lo fece così introdurre presso i diversi circoli intellettuali di Roma e in primo luogo, tramite il suo amico Federico Cesi, nell’ambiente dell’Accademia dei Lincei e ne assicurò così il trionfo delle sue idee scientifiche. Federico Cesi e Francesco Maria Del Monte condividevano infatti la base “naturalistica” e lo spirito di indagine mediante l’osservazione dei fenomeni.
Successivamente, nel 1616, allorquando il domenicano fiorentino Fra Tommaso Caccini denunziò al Santo Uffizio Galileo Galilei come eretico, il Cardinale Francesco Maria Del Monte non ebbe timore alcuno ad assumere apertamente e personalmente la difesa dello scienziato.
Palazzo Madama fu per di più uno tra i salotti (2) artistici più importanti di Roma e d’Europa, un centro di promozione culturale, il più stimolante luogo di incontro tra artisti, scienziati e committenti.
Lo spiritus movens di tutto questo ambiente era il Cardinale Del Monte, uomo di incredibile energia e di grande intelligenza. (3)
(2) Cfr. Wazbinski, pag. 215-216. Lo frequentavano rappresentanti di diverse discipline e scienza: letterati (Gio Battista Marino, Torquato Tasso, Battista Guarini, Gian vittorio Rossi, Cesare Ripa), musici (Emilio de’ Cavalieri, Giovanni de’ Bardi, Giuseppe Olivieri, Girolamo Mei), archeologi (Girolamo Aleandro, Fulvio Orsini, Filippo Pigafetta, Paolo e Francesco Gualdo) collezionisti (Cassiano Dal Pozzo, Giulio Mancini), naturalisti (Federico Cesi, Fabio Colonna) e quasi tutti gli artisti residenti a Roma o qui di passaggio.
(3) Cfr. Wazbinski, pag. 217